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martedì 5 giugno 2012

VERSO UNA NUOVA COSTITUZIONE : I PRINCIPI PRIMI IMMODIFICABILI



Quell'unico pensiero nel quale, fra le risa ed il sarcasmo dei mediocri, un uomo valente ripone valore, è per lui la chiave di segreti tesori. Friedrich Nietzsche 


Da principi diversi, conseguono sistemi economici e politici diversi. Ad esempio, dal principio:
a) Il governo dello Stato, qualunque esso sia, ha il diritto di stabilire per legge ciò che è lecito e ciò che è illecito per i suoi cittadini, comprese le punizioni per chi disobbedisce.

consegue lo Stato totalitario, in cui l'individuo è annullato di fronte ad esso. Dai principi:
b) Ogni uomo che abbia compiuto i 18 anni ha il diritto di eleggere i suoi rappresentanti nel governo dello Stato.
c) Il governo dello Stato ha il diritto di stabilire per legge ciò che è lecito e ciò che è illecito per i suoi cittadini, comprese le punizioni per chi disobbedisce.



deriva lo Stato democratico. Che, ovviamente, a parte le modalità di scelta del governo, coincide con lo Stato totalitario.

Ho  qui riportato questa breve digressione ,  per sfatare il mito che il moderno Stato democratico sia uno Stato che rispetta la libertà individuale.
 Esso, al contrario, se non strettamente limitato, in modo non modificabile da se stesso , ha in sé i germi dello Stato totalitario, che distrugge l'individuo, anziché rispettarlo nelle sue sovrane manifestazioni.


Occorre individuare i principi, o postulati, su cui basare l'intera ricerca della giustizia. La forma in cui vengono espressi può essere modificabile, a dispetto del nome. Ciò che dev'essere non modificabile è la sostanza dei loro enunciati, perché essa discende dal diritto naturale che ogni uomo può rivendicare come suo e perché una giustizia legata alle mode e credulità del momento non può essere ritenuta tale.

Poiché nessuno ha la capacità di stabilire quali debbano essere gli scopi dell'esistenza per il proprio prossimo (e spesso neppure per sé!), assumeremo che ciascuno abbia il diritto di ricercarli autonomamente, senza che altri si arroghino il diritto di imporglieli.

D'altra parte, la totale libertà di ricerca dei propri obbiettivi, e la totale libertà d'azione a cui si accompagna, sono destinate inevitabilmente ad entrare in conflitto con le naturali uguali aspirazioni degli altri uomini, determinando, se spinte al limite estremo, una guerra continua di tutti contro tutti.

Vi è un solo sistema di principi che riconosce ad ogni uomo il massimo possibile di libertà e dignità individuale, senza che questa travalichi le uguali libertà degli altri individui.

E' questo il sistema che andremo ad investigare, nelle sue conseguenze logiche ed etiche.
Ed è anche l'unico sistema per cui valga la pena di combattere.


Il principio fondamentale a cui appoggiarsi nel costruire l'organizzazione dei diritti e doveri individuali e statali è il seguente:

"Nessuno ha il diritto di violare l'altrui diritto di disporre del proprio corpo e dei propri beni"


Questo principio non è elementare, dunque lo scomponiamo nei suoi principi elementari, che chiameremo Principi Primi.

Ecco una delle possibili enunciazioni dei Principi Primi:
Principio 1) Tu hai il diritto di disporre liberamente di te stesso.
Principio 2) Tu hai il diritto di disporre liberamente dei tuoi beni.
Principio 3) Ogni uomo ha i tuoi stessi diritti.

Riportiamo qui alcune delle possibile enunciazioni alternative, ma equivalenti alle precedenti. Sicuramente è possibile esprimerli, anche meglio, in molti altri modi.

Principio 1) La libertà personale è inviolabile.
Principio 1) Ogni uomo è libero di disporre della sua persona.
Principio 2) Ogni uomo è libero di disporre della sua proprietà.
Principio 2) Ciascuno ha il diritto di possedere qualsiasi bene.
Principio 3) Tutti gli uomini sono uguali per quanto concerne diritti e doveri.
Principio 3) Tu hai il dovere di rispettare gli uguali diritti di tutti gli altri uomini.

I principi speculari a questi sono i primi derivati. Infatti ne discendono direttamente le rispettive enunciazioni negative (che indicano cioè quali comportamenti evitare). Li chiameremo corollari:

Corollario 1) Tu non puoi disporre liberamente di un altro uomo.
Corollario 1) La schiavitù è un crimine.
Corollario 1) Nessun uomo ha il diritto di disporre della persona altrui.
Corollario 1) Nessuno ha il diritto di costringere con la forza altri ad un determinato comportamento.
Corollario 1) Non puoi in alcun modo agire contro la volontà di un'altra persona per quanto attiene il suo corpo.

Corollario 2) Non puoi in alcun modo agire contro la volontà di un'altra persona per quanto attiene la sua proprietà.
Corollario 2) Nessun uomo ha il diritto di disporre della proprietà altrui.
Corollario 2) Tu non puoi disporre liberamente dei beni altrui.
Corollario 2) Il furto è un crimine.
Corollario 2) Il diritto di proprietà è inviolabile.
Corollario 2) La libertà di possedere è inviolabile.
Corollario 3) Nessuno ha diritti maggiori degli altri (ivi compresi i governanti!).

Dal diritto di disporre della propria persona e proprietà segue l'importantissimo diritto al contratto:

Corollario del contratto: Ogni uomo è libero di stipulare un contratto con un altro uomo, purché esso sia legato alla sua persona o proprietà.

Se ne possono dare svariate formulazioni alternative:

Corollario del contratto: Le relazioni tra individui sono basate sul libero contratto individuale.
Corollario del contratto: Nessuna persona, organizzazione o legge può limitare il diritto degli individui di accordarsi liberamente su qualsiasi argomento che li concerna personalmente.

In definitiva, ogni uomo è libero di disporre della sua persona e della sua proprietà. Quindi nessun uomo ha il diritto di disporre di un altro uomo o delle sue proprietà senza il suo consenso.

La conseguenza più importante di quanto affermato è che è nulla ogni legge che contrasti con questo principio.

Esso può essere violato soltanto per punire, in misura proporzionata al danno provocato, coloro i quali l'abbiano a loro volta con mezzi legali od illegali violato, perché a ciascuno è dato difendersi.

Si noti, quindi, che una violazione di questo diritto effettuata con mezzi legali è altrettanto, se non più, criminale di quella effettuata con mezzi illegali. Questo perché è forse moralmente migliore chi deruba, ad esempio, il prossimo agendo allo scoperto e rischiando carcere o vita di chi, invece, lo faccia tramite la legge, cioè lo Stato, senza rischiare nulla, ma anzi ricavandone denaro, fama, onori e potere. Perché esiste una costituzione che ne difende l'operato, qualunque esso sia!

Definiremo pertanto criminali legali coloro i quali compiano dei crimini tramite (creando o applicando) una legge ingiusta.
Definiremo criminali illegali coloro i quali compiano dei crimini contro (violando) una legge giusta.
Definiremo giusti illegali o eroi illegali coloro i quali perseguano la giustizia contro (violando) una legge ingiusta.
Definiremo giusti legali coloro i quali perseguano la giustizia creando od applicando una legge giusta.

Raramente saranno definibili eroi, perché generalmente non occorre eroismo, ma solo senso del dovere ed onestà, per creare od applicare una legge giusta. Ciò non toglie che vi siano eroi tra quanti, a rischio della vita, creano o fanno rispettare leggi giuste, ma sono piuttosto rari. Ancora più rari i legislatori eroici, che rischiano in proprio, pur possedendo le leve del potere, allo scopo di creare leggi giuste, che spesso li spogliano proprio del loro potere.

Definiremo legge ingiusta quella che viola i Principi Primi.
Definiremo legge giusta quella che rispetta i Principi Primi.

Definiremo crimine (o ingiustizia) una violazione volontaria dei Principi Primi.
Definiremo giustizia il rispetto dei Principi Primi.

Definiremo errore crimine involontario una violazione involontaria dei Principi Primi.

I Principi Primi Immodificabili sono alla base della giustizia poichè sono l'esplicazione di diritti naturali innati nell'uomo stesso . Chi vi si riconosce ha il dovere di applicarli anche in favore degli altri. Ma neppure chi non vi si riconosce ha il diritto di violarli contro gli altri, per nessun motivo e sotto qualsiasi forma, poiché in tal caso si arroga con la violenza diritti superiori a quelli di altri uomini e pertanto diventa un criminale.

Invece egli ha il pieno diritto di ridurre, a suo piacimento, i propri diritti, in base alle sue convinzioni. Ad esempio, chi desideri vivere comunisticamente ha il pieno diritto di farlo, con modalità liberamente prescelte, con chiunque condivida tale idea, ma non può obbligare altri ad imitarlo.

Inoltre abbiamo cercato di attenerci alla Norma di legislazione minima, che definiamo di seguito:

Norma di legislazione minima: Una legge deve essere messa in vigore solo se assolutamente necessaria, altrimenti si baratterebbe un incerto beneficio con un certo maleficio: l'arbitraria limitazione di una delle libertà dell'uomo.

Non è questo un principio basilare su cui fondare un sistema politico, ma una norma, appunto, dettata principalmente dal buonsenso e dalla prudenza.

Vale la pena qui di rilevare di quanta idiozia sia permeato il parlar comune, gli Idola Tribus di Francis Bacon.

E' infatti comune sentir affermare da persone ritenute competenti o (Dio ce ne scampi) intelligenti che un determinato settore manca di una legge di regolamentazione e quindi si trova in difficoltà. 


Stolti. E' invece esperienza storica che proprio la regolamentazione, con gli obblighi, gli oneri ed i vincoli da essa introdotti, sia uno dei motivi di aumento dei costi e quindi di aumento delle difficoltà nel settore medesimo. Oltre, soprattutto, ad introdurre arbitrarie e criminali limitazioni al diritto di autodeterminazione sancito dai Principi Primi.

Occorre una precisazione. Quando si parla di libertà assoluta di disporre della propria persona, si parla del diritto delle persone ritenute responsabili delle proprie azioni, escludendo pertanto le persone che, per età o per incapacità mentale, responsabili non sono.

Purtroppo la determinazione del limite per l'individuazione della soglia di responsabilità personale è terribilmente delicato, e non si possono dare ricette generali, neppure per la determinazione del limite di maggiore età.

Testo tratto da " l'Anticostituzione"
di Marcello Gardani

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